Dicembre, tempo di bilanci. Com’è andata quest’anno?
I numeri ci dicono che economicamente parlando è andata bene; l’elenco dei progetti realizzati e avviati ci conferma che imprenditorialmente parlando abbiamo raggiunto grandi obiettivi; ma…umanamente parlando?
Ok, tiriamo fuori dal cassetto la lista dei nostri valori aziendali, quelli che definiscono il nostro stile di vita, che ci caratterizzano come persone; le fondamenta invisibili che ci tengono saldamente ancorati a terra e che ci permettono di resistere a venti, tempeste, terremoti, perché, cascasse il mondo, è proprio così che vogliamo essere. Pronti? Vai con la lista.
Onestà e trasparenza. I nostri pensieri e le nostre parole sono sempre stati sinceri, chiari, fatti solo di verità? Se la risposta è sì, abbiamo sicuramente intessuto con clienti e colleghi relazioni limpidee abbiamo sperimentato l’impagabile sensazione di poterci fidare gli uni degli altri.
Responsabilità e affidabilità. Abbiamo affrontato le nostre mansioni quotidiane con attenzione? Abbiamo saputo ascoltare e osservare (ma ascoltare e osservare davvero, collegando orecchie, occhi, mente e cuore)? Abbiamo cercato di essere sempre precisi e puntuali? Se abbiamo fatto lo sforzo di mettere in atto questi semplici accorgimenti, possiamo ritenerci molto soddisfatti. Se addirittura li abbiamo trasformati in abitudini, bando alla modestia, scatta direttamente la pacca sulla spalla.
Apertura al dialogo. Richiamiamo all’appello orecchie, mente e cuore, perché senza di essi la bocca, da sola, parla ma non dialoga. Il dialogo è scambio di idee, confronto costruttivo, è l’elemento di base per un reciproco arricchimento e un miglioramento personale costante. Se siamo riusciti a dialogare davvero con clienti e colleghi, ci saremo accorti che non è sempre così difficile trovare soluzioni ai problemi e che punti di vista diversi creano prospettive impensate.
Atteggiamento professionale positivo. Abbiamo fatto del nostro meglio per vedere il bello che ci circonda? Siamo riusciti ad affrontare le nostre giornate senza soffermarci sui risvolti negativi e senza generare continue lamentele? Sì? Perfetto, alziamo l’asticella: siamo stati capaci di sfruttarele difficoltà come occasioni per crescere? Se siamo stati così bravi da metterci in punta di piedi per guardare oltre l’ostacolo e intravedere la meta, abbiamo fatto un ottimo lavoro. E quasi sicuramente siamo riusciti a inventarci un nuovo sentiero per superare ciò che ci separava dal nostro obiettivo.
Apertura al cambiamento. Appunto, proprio come si stava dicendo. Ripensiamo alle volte in cui abbiamo avuto la capacità di modificare i nostri progetti e cambiare le nostre abitudini per intraprendere un nuovo sentiero: di certo non saranno mancate le belle sorprese, e chissà che fare le cose in modo diverso non ci abbia fatto scoprire che le cose, ora, funzionano meglio!
Altruismo e ricerca costante del bene comune. Ci siamo chiesti quali fossero le conseguenze delle nostre decisioni e delle nostre azioni? Dalle più piccole alle più importanti, in ogni ambito,ogni volta in cui le nostre scelte, le azioni, i gesti hanno generato del bene attorno a noi (un miglioramento nelle condizioni di lavoro, una diminuzione di fatica, un arricchimento di abilità e conoscenza…o, più semplicemente, un sorriso, un sospiro di sollievo), abbiamo migliorato il nostro ambiente di lavoro. L’altruismo, quando è condiviso da tutti, è una sorprendente equazione matematica: come io metto il bene degli altri al primo posto, così il mio bene viene messo al primo posto dagli altri. Ci ritroviamo tutti felicemente seduti in tribuna.
Fine della lista. Speriamo di aver collezionato un discreto numero di sì. Ciò che conta veramente, però, è esserci presi del tempo per ricordarci quali valori ci danno forma, significato e direzione, come azienda e come persone.
L’augurio per tutti noi (e a tutti voi) è di riuscire a renderli visibili e tangibili nella vita di tutti i giorni, questi valori, per rendere il mondo un posto migliore. Grazie di aver riflettuto con noi e buone feste!
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